Guerra alla Droga - Rapporto Della Commissione Globale per le Politiche Sulle Droghe
La guerra globale alla droga è fallita, con conseguenze devastanti per gli individui e le società di tutto il mondo. Cinquanta anni dopo la Convenzione Unica delle Nazioni Unite sugli Stupefacenti, e a 40 anni da quando il presidente Nixon lanciò la guerra alle droghe del governo americano, sono urgenti e necessarie riforme fondamentali nelle politiche di controllo delle droghe nazionali e mondiali.
Le immense risorse dirette alla criminalizzazione e alle misure repressive su produttori, traf!canti e consumatori di droghe illegali hanno chiaramente fallito nella riduzione dell’offerta e del consumo.
Le apparenti vittorie dell’eliminazione di una fonte o di una organizzazione vengono negate, quasi istantaneamente, con l’emergere di altre fonti e traf!canti. Gli sforzi repressivi diretti sui consumatori impediscono misure di sanità pubblica volte alla riduzione di HIV / AIDS, overdosi mortali e altre conseguenze dannose dell’uso della droga. Invece di investire in strategie più convenienti e basate sul evidenza per la riduzione della domanda e dei danni le spese pubbliche vanno nelle inutili strategie della riduzione dell’offerta e della incarcerazione.
I nostri principi e le raccomandazioni possono essere riassunti come segue:
Terminare con la criminalizzazione, l’emarginazione e la stigmatizzazione delle persone che fanno uso di droghe ma che non fanno alcun male agli altri. Sfidare i luoghi comuni sbagliati, circa i mercati della droga, l’uso di droga e la tossicodipendenza, invece di rafforzarli.
Incoraggiare i governi a sperimentare modelli di regolamentazione giuridica della droga per minare il potere del crimine organizzato e salvaguardare la salute e la sicurezza dei loro cittadini. Questa raccomandazione vale soprattutto per la cannabis, ma incoraggiamo anche altri esperimenti di depenalizzazione e regolamentazione legale, che possano raggiungere questi obiettivi e fornire modelli per altri.
Offrire servizi sanitari e cure a chi ne ha bisogno. Garantire che sia disponibile una varietà di modalità di trattamento, compreso non solo il trattamento con metadone e buprenor !na, ma anche i programmi di trattamento assistito con eroina che si sono dimostrati ef!caci in molti paesi europei e in Canada.
Implementare i programmi di accesso alle siringhe e alle altre misure di riduzione del danno che si sono dimostrate ef!caci nel ridurre la trasmissione dell’HIV e di altre infezioni a trasmissione ematica così come le overdosi fatali. Rispettare i diritti umani delle persone che usano droghe. Abolire le pratiche abusive eseguite in nome del trattamento – come la detenzione forzata, il lavoro forzato e gli abusi !sici o psicologici – che contravvengano standard dei diritti umani e delle norme o che annullino il diritto all’autodeterminazione.
Applicare pressappoco gli stessi principi e le politiche sopra esposti alle persone coinvolte nelle estremità ultime dei mercati di droghe illegali, come gli agricoltori, i corrieri e piccoli venditori. Molti sono vittime di violenza e d’intimidazione o sono tossicodipendenti. Arrestare e imprigionare decine di milioni di queste persone, negli ultimi decenni, ha riempito le prigioni e distrutto vite e famiglie senza ridurre la disponibilità di droghe illecite o il potere delle organizzazioni criminali. Sembra non ci sia limite al numero di persone disposte a impegnarsi in tali attività per migliorare la loro vita, provvedere alle loro famiglie, o comunque sfuggire alla povertà. Le risorse per il controllo della droga possono esser meglio dirette altrove.
Investire in attività che possano prevenire sia, in primo luogo, l’uso di droga tra i giovani, sia lo sviluppo di problemi più gravi per chi fa uso di droga. Evitare i messaggi semplicistici come “basta dire di no”, e le politiche “tolleranza zero”, a favore di messaggi e politiche di sforzi educativi fondati su informazioni credibili e programmi di prevenzione che si concentrino sulle abilità sociali e le in"uenze tra pari. Gli sforzi di prevenzione più ef!caci possono essere quelli destinati a speci!ci gruppi a rischio.
Concentrare le azioni repressive sulle organizzazioni criminali violente, ma in modo che indeboliscano il loro potere e la loro portata, dando priorità alla riduzione della violenza e dell’intimidazione. Gli sforzi delle azioni di polizia dovrebbero concentrarsi non sulla riduzione dei mercati della droga di per sé, ma piuttosto sulla riduzione dei loro danni alle persone, comunità e alla sicurezza nazionale.
Dare inizio alla trasformazione del regime globale di proibizione delle droghe. Sostituire le politiche e le strategie sulla droga orientate dall’ideologia e dalla convenienza politica con politiche economiche responsabili basate sulla scienza, sulla salute, sulla sicurezza e sui diritti umani - e adottare criteri appropriati per la valutazione. Rivedere la classi!cazione delle droghe che ha prodotto palesi anomalie come la difettosa categorizzazione della canapa, della foglia di coca, e del MDMA. Assicurarsi che le convenzioni internazionali siano interpretate e/o riviste per fornire una base legale solida che permetta di sperimentare la riduzione del danno, la depenalizzazione e la regolamentazione.
Rompere il tabù sul dibattito e sulla riforma. E’ tempo di agire.
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